Sono giovani, armati di pistole, coltelli e machete; per finanziarsi rubano e spacciano droga e non hanno remore quando si tratta di usare violenza. Sono le gang di latinos, bande di giovani criminali sudamericani che da qualche anno hanno occupato Milano e lottano per il controllo della città. Il sociologo Nicola Ferrigni, esperto in bullismo, cyberbullismo e di comportamenti violenti delle nuove generazioni, commenta a TgCom 24 l’arresto di una baby gang che ha seminato il terrore a Milano. Ospite anche Alessandro Giuliano, Capo Squadra Mobile Milano.
«Purtroppo – afferma Ferrigni, commentando gli ultimi episodi di cronaca – la realtà ci mostra un trend in crescita del fenomeno delle baby gang in Italia. Quello che a me sorprende e per certi versi “incuriosisce” è questa compartecipazione multietnica e multiculturale in strutture così organizzate, con tanto di riti di affiliazione. All’interno delle baby gang confluiscono infatti tanto esponenti della Repubblica Dominicana quanto ragazzi italiani, quindi una commistione di nazioni diverse e di culture altrettanto diverse, che vengono accomunate da questa forma di violenza diabolica ed estrema. Un altro dato che mi colpisce particolarmente è la giovane età degli affiliati».
Ma c’è un modo di prevenire la diffusione di questi fenomeni? Secondo Ferrigni bisogna certamente proseguire sulla linea tracciata dalle nostre Forze dell’Ordine, che «ogni giorno fanno davvero molto per sgominare queste organizzazioni, del tutto peculiari perché frutto dell’impianto di un modello tipicamente americano all’interno del tessuto tipico della criminalità organizzata italiana». Tuttavia, afferma Ferrigni, il lavoro delle Forze dell’Ordine deve andare di pari passo con una capillare sensibilizzazione dei giovani all’interno delle scuole e, in genere, in tutte le diverse reti presenti sul territorio.