Ai microfoni del Tg1 Nicola Ferrigni, direttore dell’Osservatorio “Generazione Proteo”, presenta i principali risultati del 4° Rapporto di ricerca nazionale realizzato dell’Osservatorio, e che è stato presentato nella cornice di #ProteoBrains2016. Una “due giorni” di dialogo durante i quali circa 400 studenti provenienti da diverse regioni italiane si sono confrontati con docenti dell’Università e ospiti d’eccezione su tematiche di estrema attualità quali politica, terrorismo, immigrazione, lavoro, tecnologie e modelli culturali. Di seguito il servizio di Giuseppe Malara.
I risultati rilevano una grande incertezza per il futuro a fronte di una grande sfiducia nei confronti delle Istituzioni politiche, Parlamento e Governo che realizzano un magro 5,1 di consenso, in calo rispetto al 2015. C’è una grande rivalutazione della famiglia. Riflesso verso della sfiducia nei confronti del sistema-Paese è il fatto che il 56% di questi giovani immagina il suo futuro all’estero dopo il percorso universitario. La politica è sotto accusa per corruzione, potere, manipolazione e sostanziale incapacità di occuparsi di problemi reali. Perché i giovani hanno l’angoscia della disoccupazione e della retribuzione insufficiente.
«Dalla ricerca – afferma Nicola Ferrigni, direttore dell’Osservatorio – emerge il tramonto definitivo del posto fisso, del lavoro a tempo indeterminato, che richiesto soltanto dal 10% dei giovani intervistati, e mai come in altre edizioni, c’è una convergenza di desiderata rispetto ai propri genitori».
I giovani si informano prevalentemente attraverso i telegiornali, e non attraverso Internet contrariamente a quanto si potrebbe pensare; gli stessi social non hanno sostituito le relazioni dirette che restano, per il momento, privilegiate. Papa Francesco è il personaggio che, in assoluto, riceve maggior consenso, e la stragrande maggioranza ritiene che sia possibile l’integrazione con gli immigrati, sia pur in un quadro di regole.