Ai microfoni del Tg2, Nicola Ferrigni, direttore dell’Osservatorio “Generazione Proteo”, commenta i risultati del 4° Rapporto di ricerca nazionale presentato nel corso dell’evento #ProteoBrains2016: una “due giorni” di dialogo durante i quali circa 400 studenti provenienti da diverse regioni italiane si sono confrontati con docenti dell’Università e ospiti d’eccezione su tematiche di estrema attualità quali politica, terrorismo, immigrazione, lavoro, tecnologie e modelli culturali. Di seguito il servizio di Doriana Laraia.
«A emergere è un divorzio definitivo – esordisce Nicola Ferrigni, direttore dell’Osservatorio “Generazione Proteo” – nei confronti delle Istituzioni, una implosione del concetto di “res publica” nel suo concetto più profondo di condivisione».
I ragazzi italiani dai 17 ai 19 anni esprimono una sfiducia pressoché totale nella politica e nelle Istituzioni, hanno paura perché non credono di trovare lavoro nel nostro Paese. Una generazione di talentuosi acrobati che cercano di muoversi con un precario equilibrio. È l’istantanea che emerge dal 4° Rapporto “Generazione Proteo” presentato oggi a Roma: una sconfortante indagine a cura di Link Campus University. Il 10% degli studenti pensa al posto fisso; il 56% vuole aprire un’impresa e lo vuole fare all’estero. Il lavoro, dunque, non va cercato ma creato. Disinteresse e pessimismo: raggiunge la sufficienza solo Papa Francesco in quanto persona, non Chiesa; il voto dei giovani a politica e Istituzioni è appena sul 5.