Welfare aziendale in un gioco dove nessuno perde e tutti guadagnano
1° Indagine nazionale sullo stato del Welfare aziendale
L’indagine Welfare aziendale in un gioco dove nessuno perde e tutti guadagnano, promossa da Uilcom e realizzata da IRISE – Istituto Ricercatori Socio-Economici, ha coinvolto oltre 8.000 lavoratori di alcune tra le più importanti realtà aziendali italiane, sia pubbliche che private, un coinvolgimento che rende la ricerca unica nel suo genere, insieme alla proposizione di un nuovo modello di lavoro che ha visto le RSU Uilcom indossare i panni del ricercatore sociale.
La ricerca è stata presentata il 9 ottobre 2014 a Roma all’interno del IV Congresso nazionale della UILCOM (Unione italiana lavoratori e lavoratrici della comunicazione), alla presenza di Davide Faraone, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Istruzione, Davide Barbagallo, Segretario Generale UIL, Guglielmo Loy, Segretario Confederale UIL, Roberta Musu, Responsabile nazionale Coordinamento P.O. Uilcom, Raffaele Del Vecchio, docente presso la Scuola di Economia dell’Università degli Studi Roma Tre e Giovanni Battista Colombo, Presidente Assografici.
Secondo i dati emersi dalla ricerca, quasi un lavoratore su tre può contare sulla presenza di un asilo nido all’interno della propria azienda, mentre il circa il 25% può usufruire di convenzioni con asili nido e scuole. La strada appare tuttavia ancora in salita per il Welfare aziendale in Italia, che si aggiudica proprio dagli intervistati appena un voto di sufficienza (23,1%); ben il 25% del campione, ritiene invece che la qualità dei servizi di welfare offerti dalla propria azienda sia “scarsa”, il 23% la reputa “modesta”; solo il 2,8% degli intervistati la giudica “ottima” e il 23% la valuta “buona”.
Proprio nei giorni in cui la Chiesa è impegnata con i lavori del Sinodo dei Vescovi sulla famiglia, le risposte degli intervistati riecheggiano l’importanza della famiglia e soprattutto della conciliazione dei tempi di vita con quelli dell’attività lavorativa. In cima alla lista dei servizi di welfare desiderati, infatti, l’asilo nido all’interno della propria azienda (32,8%), e sono ancora gli asili nido, e in generale i servizi pensati e dedicati alle famiglie, ad occupare la vetta di un’ipotetica scala dei servizi di welfare costruita sulla percezione e sulle principali correlazioni con il concetto di welfare aziendale (31,7%).
D’altra parte gli intervistati esprimono le difficoltà riscontrate oggi nella conciliazione tra vita privata e attività lavorativa anche nella valutazione dell’esperienza genitoriale quale ostacolo alla propria crescita professionale e alla propria carriera. Per il complessivo 51,2%, l’esperienza genitoriale comprometterebbe “abbastanza” o “molto” il percorso di crescita lavorativa (con percentuali rispettive pari al 31,5% e al 16,7%).
Ma le criticità si rendono oltremodo evidenti quando si parla delle donne. Tra le soluzioni auspicate in grado di tutelare maggiormente le donne lavoratrici e che hanno raccolto larghissimi consensi, la flessibilità dei turni di lavoro, l’apertura degli asili nido aziendali e l’ampliamento dell’offerta di asili nido pubblici.
Il progetto, nonchè il disegno di ricerca è stato presentato nel corso dell’Assemblea Nazionale RSU UILCOM nel 2011 a Chianciano Terme, mentre un’anteprima dei risultati dell’indagine è stata proposta durante l’Assemblea Nazionale RSU UILCOM nel 2013.