Un’ultima dose letale per Sara Bosco, la ragazza di sedici anni trovata morta da sua madre in uno dei padiglioni dismessi dell’ospedale Carlo Forlanini di Roma che, causa ritardo dei lavori di ristrutturazione, versa ormai in una situazione di degrado, diventando un dormitorio per senzatetto e sbandati. Uno spaccato della sanità italiana, della nostra società e della città di Roma. A parlarne a Tgcom24 il sociologo Nicola Ferrigni, insieme con il giornalista Alessandro Tallarida e Lucio Mango, presidente Associazione “Forlanini Domani”.
«La parola chiave – sostiene Ferrigni – è “abbandono”. Un abbandono che caratterizza a tutti i livelli la nostra società. Un abbandono che si sposa con il tema dell’indifferenza e della cecità verso tutto ciò che ruota attorno a noi. Ed è questa la cultura cui siamo abituati oggi come società: una società fondata sull’indifferenza e sull’abbandono, che vogliono dire anche assenza di progettualità. Un qualcosa che purtroppo caratterizza anche le nostre Istituzioni, siano esse politiche, siano esse agenzie formative come la scuola o l’università. Da questo punto di vista, il Forlanini è semplicemente uno di quei tanti palcoscenici di disgrazie che vedremo anche in molti altri contesti, perché di strutture abbandonate come il Forlanini ce ne sono a centinaia nel nostro Paese. In tal senso, basti pensare alle tante denunce che vengono quotidianamente da trasmissioni come «Striscia la notizia», per esempio. Al tema dell’abbandono si lega altresì strettamente quello dell’indifferenza: la nostra è infatti una società che ragiona in termini di “ciò che conviene” e non di “ciò che è giusto”, e questa è la logica che noi adulti insegniamo ai più giovani».