Sull’edizione odierna de «Il Messaggero», il sociologo Nicola Ferrigni – direttore dell’Osservatorio “Generazione Proteo” – parla delle scelte universitarie dei giovani e di come esse, oggi più che mai, devano fare i conti con l’importanza sempre crescente di una formazione linguistica di alto profilo.
«La formazione universitaria – dichiara Ferrigni – è molto diversa da come era un tempo. Oggi viene richiesta una specializzazione che, spesso, anche atenei di primaria importanza non riescono a garantire. Chi sceglie un corso e una facoltà deve guardare alle offerte mirate alle nuove professioni, privilegiando strutture dove i corsi sono tenuti solo o pure in inglese, lingua divenuta fondamentale in un mercato del lavoro che non conosce più confini. I giovani sono pronti alla delocalizzazione sin dagli studi».
Se la formazione accademica continua dunque a rappresentare uno dei momenti decisivi per l’ingresso e la permanenza nel mercato del lavoro (come conferma la ricerca annualmente realizzata dall’Osservatorio), oggi più che mai essa non può prescindere da scelte ponderate e strategiche.