L’IMMAGINE DELL’IMMIGRATO NELLE CRIME NEWS
rappresentazioni giornalistiche e percezioni sociali
Nell’ultimo secolo, i news media hanno svolto un ruolo di primo piano nei processi di integrazione sociale degli immigrati, tanto supportando il loro inserimento all’interno delle comunità di approdo, quanto influenzando negativamente l’opinione pubblica nei loro confronti. Tuttavia, tale capacità di influenza dei media si è rivelata ancor più rilevante in quei casi in cui gli immigrati sono risultati coinvolti in casi di cronaca nera, che per loro stessa natura godono di ampia notiziabilità e nel contempo ben si prestano a un racconto spettacolarizzato, personalizzato e popolarizzato.
Con riferimento all’Italia in particolare, negli ultimi due decenni sono molti e ben noti i casi di cronaca nera che hanno visto coinvolti degli immigrati, nei diversi ruoli della vittima, dell’assassino o del sospettato, e in ognuna di queste situazioni il racconto dei media ha certamente contribuito al dibattito pubblico, sovente alimentando il clima di sospetto nei confronti dell’immigrati, salvo poi doversi smentire in quei casi in cui, con il procedere delle indagini, emergeva la totale estraneità dell’immigrato rispetto al delitto in questione.
Alla luce di queste premesse, la ricerca – diretta dal sociologo Nicola Ferrigni – analizza la rappresentazione giornalistica che quotidiani e televisioni hanno riservato a tre noti casi di assassini che hanno avuto luogo nel nostro Paese negli ultimi 15 anni (Novi Ligure, Erba, Brembate) e nella cui fase di indagine sono stati coinvolti tre cittadini stranieri, con l’obiettivo di comprendere se e come le rappresentazioni giornalistiche siano state influenzate dalla circostanza che, a figurare tra i possibili sospettati, erano appunto degli immigrati.
Dalla ricerca emerge come la rappresentazione dell’immigrato tenda a diversificarsi non solo con riferimento ai tre diversi casi esaminati, ma come vi siano significative differenze inter-media (quotidiani vs telegiornali) e infra-media (per esempio, tra i due quotidiani esaminati). A fronte di ciò, c’è tuttavia una tendenza generalizzata a “sbattere il mostro in prima pagina”, funzionale a un racconto giornalistico delle crime news che finisce per declinarsi esclusivamente in termini politici.