Dai dati parziali sul 1° semestre 2017 emerge una significativa incidenza del numero di vittime tra i più giovani: sono già 8, infatti, i casi registrati tra coloro che possiedono meno di 34 anni; tra questi, 7 delle vittime hanno un’età compresa tra i 25 e i 34 anni, mentre una ha meno di 25 anni. Dal 2012 ad oggi la fascia d’età maggiormente colpita resta a ogni modo quella dei 45-54enni, che raccoglie complessivamente circa il 35% del totale dei suicidi.
Nel 1° semestre del 2017 i suicidi per motivazioni economiche si registrano per lo più al Centro e al Sud, con in testa la Campania e le Marche. Dal 2012 il Nord-Est continua comunque a raccogliere il numero più elevato di suicidi: il 25,2% infatti del totale si registra nell’Italia nord-occidentale, e in particolare nella regione Veneto e nelle province di Padova e Venezia. A seguire il Sud, che dal 2012 a oggi registra il 23% degli episodi, con la Campania e la provincia di Napoli in testa. Il 21,5% dei suicidi si rileva invece nelle regioni del Centro Italia, il 19,3% nel Nord-Ovest e il 10,7% nelle Isole.
Il fenomeno, nella prima metà dell’anno, ha interessato prevalentemente i disoccupati, con 17 casi, mentre se ne registrano 16 tra gli imprenditori. Complessivamente il fenomeno continua però a coinvolgere in misura più rilevante gli imprenditori rispetto ai disoccupati: dal 2012 a oggi, infatti, rappresentano il 42,8% i titolari d’azienda che si sono tolti la vita per ragioni economiche; di questi, il 31,3% nel solo Nord-Est. Rappresentano invece il 40,1% del totale dei suicidi registrati da gennaio 2012 a giugno del 2017, i disoccupati, collocati prevalentemente al Sud (27,9%) e nel Centro Italia (22,7%), nonostante si assista a un loro progressivo incremento.