Nelle ultime ore, il dibattito pubblico e istituzionale si è arricchito di un nuovo capitolo, dedicato alla proposta, sostenuta dal Governo, di anticipare a 16 anni l’età minima per poter votare.
Ma cosa pensano i giovani di questa possibilità? A rispondere a questa domanda è l’Osservatorio permanente sui giovani “Generazione Proteo” della Link Campus University, diretto dal sociologo Nicola Ferrigni. I dati del 7° Rapporto di ricerca dell’Osservatorio, diffusi nella primavera del 2019, fotografano infatti una generazione di“re-attori”, particolarmente desiderosi di partecipare attivamente alla vita pubblica. Giovani smart, social, che ragionano in modo globale e vogliono dire la loro su temi politici e importanti quali l’innovazione, l’ambiente e l’istruzione.
Giovani che, dunque, direbbero “sì” alla proposta di anticipare il diritto di voto. In Veneto, secondo i dati dell’Osservatorio “Generazione Proteo”, il 72,1% dei 16enni e 17enni intervistati ha infatti dichiarato che – avendone la possibilità – sarebbe andato a votare alle ultime elezioni europee. Percentuale che aumenta di qualche punto in Emilia Romagna, raggiungendo il 76,3%.