C’ERA UNA VOLTA L’ULTRÀ. COME CAMBIANO I TIFOSI
Tifo violento, ordine pubblico e percezione della sicurezza
Sono passati decenni da quando lo sport, e il calcio in particolare, sono diventati a tutti gli effetti fenomeni di massa e, in questo arco di tempo incredibilmente ampio e articolato la tifoseria organizzata è cambiata. È mutata nella sua struttura, nella sua organizzazione, nelle sue modalità di manifestare. Si è modificata per effetto di molteplici motivi che spaziano da quelli di natura socio-culturale a quelli di carattere normativo. Ciononostante, nell’immaginario collettivo permane ancora quel senso di diffidenza – se non proprio di paura – quando si pronuncia la parola “ultras”: a questo termine, infatti, l’opinione pubblica associa spesso immagini di azioni violente negli stadi, di feriti, di guerriglie e di inciviltà.
Indubbiamente gli stadi sono stati a volte luogo di scontri e di violenze gratuite sia tra gli ultras che con le Forze di Polizia. Ma la realtà oggi è diversa, e a confermarlo c’è il consistente calo del numero degli scontri e dei feriti durante gli incontri di calcio, per non dire della riduzione delle Forze di Polizia impiegate e nell’introduzione della figura dello steward.
Da queste premesse prende il via la ricerca, che si propone di ripercorrere l’evoluzione del fenomeno nell’ottica di contribuire a ridefinire l’identikit dell’ultrà. In particolare, essa studia l’evoluzione dei comportamenti “da stadio”, mettendo in luce il cambiamento socio-culturale che ha investito il mondo della tifoseria, focalizzando l’attenzione le seguenti aree di analisi: conoscenza delle offerte commerciali televisive, abitudini di ingresso allo stadio in casa e in trasferta, sensazioni che si provano assistendo alla partita in uno stadio, percezione del livello di sicurezza infrastrutturale degli stadi, infine verifica della conoscenza delle normative in materia.
Promossa e coordinata dall’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, con il supporto della Federazione Italiana Giuoco Calcio e delle Leghe Calcio Professionistiche, la ricerca è stata diretta e realizzata dal sociologo Nicola Ferrigni, in collaborazione con Sapienza-Università di Roma.